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Dollaro a tinte miste, l’Index rimane verso 102

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Diversi funzionari della Fed ha ribadito il proprio impegno per una politica restrittiva, per raffreddare ulteriormente l’inflazione

Si chiude con una giornata interlocutoria la settimana del dollaro. Il biglietto verde ha guadangato rispetto alle valute considerate rifugio (come yen JPY e franco CHF), mentre ha perso quota rispetto alle valute più correlate al rischio, come AUD e NZD.

Il dollar Index si è stabilizzato intorno a 102, dopo una maggiore volatilità vista nelle ultime sessioni. Gli investitori hanno metabolizzato il fatto che l’aggressività della FED, oltre ad avere rallentato l’inflazione, sta cominciando ad avere un impatto sull’economia, come dimostrano i recenti dati macro.

Nel frattempo, diversi funzionari della Fed ha ribadito il proprio impegno per una politica restrittiva, per raffreddare ulteriormente l’inflazione. Perfino il vicepresidente della Fed Lael Brainard, considerato una colomba, ha affermato che i tassi dovrebbero rimanere elevati per far scendere l’inflazione al suo obiettivo del 2%. Tuttavia, la banca centrale dovrebbe ammorbidire i suoi rialzi a febbraio sui 25 pb.


Settimana prossima sarà molto intensa negli Stati Uniti, con report macro quali il tasso di crescita del PIL del quarto trimestre, gli ordini di beni durevoli, l’indice dei prezzi PCE, il reddito e la spesa personale e i rapporti sugli utili. Inoltre, saranno pubblicati i dati Flash PMI per gennaio.

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