La prospettiva di una domanda in miglioramento e le persistenti preoccupazioni sull’offerta, hanno consentito al petrolio di chiudere anche la scorsa settimana in rialzo (la seconda di fila).
Il Brent si è issato intorno agli 86 dollari al barile, mentre il WTI orbita su quota 81.
Dal lato della domanda, l’Agenzia internazionale per l’energia ha affermato che il consumo globale di petrolio raggiungerà una media giornaliera record quest’anno dopo che la Cina, principale importatore di greggio, ha riaperto la sua economia.
L’OPEC ha fatto eco a una visione simile nel suo rapporto mensile pubblicato all’inizio di questa settimana, affermando che la domanda di greggio aumenterà di 2,22 milioni di barili al giorno (bpd), o del 2,2%, sostenuta dall’aumento dei consumi cinesi e da una ripresa dell’attività economica tra le economie avanzate.
Dal lato dell’offerta, l’AIE ha anche avvertito che le sanzioni sul prezzo massimo alla Russia potrebbero intaccare ulteriormente l’offerta.
Per quanto riguarda l’OPEC+, ricordiamo che il cartello dei produttori ha mantenuto la sua politica di riduzione della produzione di petrolio, limitando le forniture globali di 2 milioni di barili al giorno, una mossa che dovrebbe durare fino alla fine del 2023.
