E’ un momento molto positivo per l’oro, che sta intravedendo di nuovo la soglia dei 2000 dollari l’oncia, che venne persa a marzo 2022.
I prezzi del gold metal sono cresciuti fino a 1.945 dollari, raggiungendo i livelli più alti in nove mesi.
A spingere le quotazioni del metallo prezioso è la generale debolezza del dollaro, poiché l’indebolimento dei dati economici statunitensi, gli utili societari misti e i recenti commenti dei funzionari della Federal Reserve hanno segnalato un inasprimento monetario meno aggressivo, grazie al calo dell’inflazione (che però rimane molto elevata).
L’oro è molto sensibile alle prospettive dei tassi, poiché più sono elevati e maggiore è il “costo opportunità” di detenere lingotti (che non sono remunerativi).
Per questo i prossimi grandi catalizzatori per l’oro saranno i meeting di politica monetaria della prossima settimana, con la decisione della Fed prevista per mercoledì e sia la BoE che la BCE giovedì.
I mercati stanno attualmente valutando le principali banche centrali che presto rallenteranno il ritmo degli aumenti dei tassi. Si prevede che la Fed ridurrà gli aumenti dei tassi a 25 punti base dai 50 punti base di dicembre, mentre sia la BCE che la BoE dovrebbero mantenere un aumento di 50 punti base.
