Settimana gli ultimi giorni sono stati positivi per le criptovalute, che piano piano fanno progressi e si lasciano alle spalle il terribile periodo vissuto dopo il crack di FXT.
Tra le prime 10 per capitalizzazione di mercato, solo mostra un segno negativo, ma appena dello 0,11%.
C’è chi ( e Polygon) hanno sfiorato rialzi in doppia cifra, e chi invece, come , ha guadagnato qualche passettino.
La regina delle crypto si mantiene attorno quota 23mila dollari, con un guadagno settimanale di 1,5%. Giovedì mattina il prezzo ha anche raggiunto il picco massimo degli ultimi 6 mesi, superando brevemente la soglia dei 24.000 dollari.
è invischiata sui 1.650dollari, e non è riuscita a superare l’importante livello di resistenza di $1.710.
Lo strappo più convincente è stato quello di , spinto dalla ciclicità del suo prossimo halving (dopo quelli del 2015 e 2019). Gennaio si è chiuso in positivo a +34,40%, e il prezzo si sta avvicinando alla resistenza statica a 100$.
In questi giorni i fari si sono accesi – anche per il mondo crypto – sulle mosse delle banche centrali. La Federal Reserve ha aumentato i tassi di interesse di 25 punti base, ma pareva confermare un orientamento accomodante che ha spinto l’appetito al rischio (cosa positiva per Bitcoin e compagnia).
Nella giornata di venerdì però i dati sui NFP hanno fornito un assist alla banca centrale per rimanere più a lungo impegnata nel suo ciclo di strette.
Ma tutto questo è sembrato scorrere addosso alle criptovalute, che non hanno accusato il contraccolpo.