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Australia, la RBA alza i tassi e lo farà ancora. AUDUSD in crescita

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Nono rialzo del costo del denaro dal maggio dello scorso anno, che porta i costi di indebitamento al massimo da settembre 2012

Il meeting di febbraio della RBA si è chiuso in linea con le previsioni di mercato. La Reserve Bank of Australia ha infatti alzato il tasso di interesse di 25 punti base, portandolo al 3,35%.
Si tratta del nono rialzo del costo del denaro dal maggio dello scorso anno, cosa che porta i costi di indebitamento al massimo da settembre 2012 e portando un totale di aumenti di 325 punti base, il più netto inasprimento annuale dal 1989.

Secondo il consiglio saranno ancora necessari ulteriori aumenti, poiché l’inflazione in Australia rimane troppo alta. E’ infatti aumentata del 7,8% nel trimestre di dicembre, la crescita maggiore dal 1990 e superiore alle previsioni di mercato del 7,5%.
La banca centrale sta cercando di riportare il tasso di crescita dei prezzi nella fascia del 2-3%, prevedendo che la lettura si attesterà al 4-3/4% quest’anno e intorno al 3% entro la metà del 2025.


I responsabili politici hanno affermato che manterranno l’economia su un equilibrio, osservando che il percorso per raggiungere un atterraggio morbido rimane stretto.
Il comitato prevede che la crescita del PIL dell’Australia raggiungerà una media di circa l’1-1/2% nel 2023 e nel 2024, dopo una robusta crescita nel 2022. La RBA ha anche aumentato il tasso di interesse sui saldi dei regolamenti di cambio di 25 punti base al 3,25%.

La decisione della RBA ha spinto il dollaro australiano rispetto a quello americano. Il cambio AUDUSD sale a 0,69, rimbalzando dai minimi di un mese, toccati dopo che i dati sul mercato del lavoro Usa avevano suggerito che la Federal Reserve ha più spazio per aumentare i tassi.
Oggi l’Aussie è l’unica valuta che guadagna quota sul biglietto verde statunitense.

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