Dal report sull’inflazione americana non arrivano sorprese. Ci si aspettava una frenata al 6% nel mese di febbraio, e così è stato. Si tratta del dato più basso da settembre 2021, che segna un deciso calo rispetto al 6,4% di gennaio.
L’inflazione core, che esclude il costo di cibo ed energia, è scesa al 5,5% dal 5,6%. Rispetto al mese precedente, il CPI è salito dello 0,4%, dopo un precedente aumento dello 0,5% e anche in linea con le previsioni. Il core rate, tuttavia, è salito allo 0,5% dallo 0,4%, rispetto alle previsioni dello 0,4%.
L’inflazione negli Stati Uniti rimane tre volte superiore all’obiettivo della Fed del 2%, ma questi dati rafforzano la probabilità che la banca centrale americana non procederà a una stretta d 50 punti base a fine mese.
Questa ipotesi si era invece rafforzata dopo le recenti dichiarazioni di Powell sulla necessità di essere ancora molto aggressivi, ma era stata ridimensionata proprio dal crac della Silicon Valley Bank, che richiede un approccio più cauto per non cuotere un sistema finanziario già di per sé nervoso.
Sui mercati il rendimento del titolo del Tesoro USA a 10 anni è salito oltre la soglia del 3,6%, mentre il dollaro ha attutito le perdite ed è tornato sui livelli di ieri. Il Dollar Index è stabile attorno quota 103,5, mentre il cambio EURUSD si trova su 1.073.