Gli eurolistini mandano in fumo 355 miliardi in un mercoledì nerissimo, innescato dal tracollo di Credit Suisse. Gli azionisti sauditi hanno detto NO ad ogni ipotesi di iniezione di liquidità in caso di ulteriori richieste, scatenando il timore che il crac di SVB possa effettivamente avere ripercussioni sulle banche europee.
Intanto cresce la convinzione che la Bce alzerà i tassi soltanto di 25 punti base nella riunione di domani, e non di 50 come previsto.
L’indice , proprio per via del forte perso del comparto bancario, lascia sul terreno in chiusura il 4,61% a 25.565 punti, bruciando oltre 27 miliardi.
Le uniche blue chip a salvarsi sono Campari, +0,52%; Erg, +0,23% e Terna +0,38%.
Bancari e petroliferi (causa il tonfo del greggio) sono i titoli peggiori in Piazza Affari.
Saipem segna -9,88%, Unicredit -9,06%, Tenaris -8,95%, Finecobank -7,63%, Bper -7,23%, Banco Bpm -7,13%, Intesa -6,85%.
Male anche Leonardo -6,82%, Cnh -6,61%, Unipol -5,89%.
Profondo rosso anche per le altre Borse europee. Il di Francoforte perde il 3,27%, a Londra l’indice scende di 3,83%, Parigi segna -3,58%, Madrid -4,31%.
Wall Street chiude debole. Lo segna -0,70%, il -0,87% mentre il +0,05%.