Comincia con un saliscendi la settimana del dollaro sul mercato valutario, che adesso vede a rischio la tenuta di quota 102.
In un primo momento l’USD è stato scosso dall’annuncio dell’Opec+ riguardo al taglio di un milione di barili di output a partire da maggio.
La conseguente impennata del prezzo del petrolio ha fatto temere una nuova fiammata inflazionistica, cosa che metterebbe di nuovo sotto pressione la Federal Reserve.
Lo stesso presidente della Fed Bank of St. Louis, James Bullard, ha dichiarato a Bloomberg Television che la decisione dell’OPEC+ di tagliare la produzione è stata inaspettata, e che un aumento dei prezzi del petrolio potrebbe rendere più impegnativo il compito della Fed di abbassare l’inflazione.
Per questo motivo nelle prime ore della settimana il biglietto verde aveva marciato con forza al rialzo, tanto che il Dollar Index si era riportato vicino quota 103.
La situazione si è capovolta dopo la lettura del PMI manifatturiero ISM più debole del previsto.
Di fronte a dati macro poco entusiasmanti, il timore che la Federal Reserve possa tornare ad essere aggressiva si affievolisce.
Di conseguenza, il biglietto verde ha fatto diversi passi indietro invertendo la rotta.
Il dollar Index DXY è sceso vicino alla soglia dei 102, mentre il cambio EURUSD è risalito in orbita 1,09, riavvicinandosi al massimo di quasi due mesi toccato un paio di settimane fa.