Per la quarta volta consecutiva, la settimana del petrolio si chiude con un bilancio positivo. e sono avanzati ancora, mantenendosi su livelli che non si vedevano dall’inizio di quest’anno. E molti analisti hanno già rispolverato le previsioni di 100 dollari al barile.
Al momento il greggio viene scambiato sopra quota 86 dollari, mentre il è in orbita 82,5 dollari.
A sostenere le quotazioni sono i timori di scarse forniture globali, dopo che all’inizio del mese, l’OPEC+ ha sorpreso i mercati annunciando un taglio della produzione di 1,16 milioni di barili al giorno da maggio fino alla fine del 2023.
L’AIE (Agenzia internazionale dell’energia) ha affermato nel suo Rapporto sul mercato petrolifero di aprile che la domanda mondiale di petrolio aumenterà di 2 milioni di barili al giorno nel 2023, e per questo teme che possa esserci un deficit di offerta visti i tagli dell’OPEC+.
A mitigare gli effetti ribassisti ci sono però le prospettive di un calo della domanda soprattutto dagli Stati Uniti, dove i dati macro evidenziano qualche crepa nell’economia a stelle e strisce, fiaccata dal lungo periodo di tassi di interesse elevati.
La nuova corsa di e preoccupa comunque le banche centrali, perché potrebbe complicare i loro sforzi per raffreddare l’inflazione, rendendo così molto difficile portare avanti politiche accomodanti per sostenere la crescita.