Il mercato del lavoro nel Regno Unito è rimasto teso nell’ultimo trimestre, mentre la crescita dei salari superiore al previsto evidenzia ancora forti pressioni inflazionistiche, alimentando le aspettative di un aumento del tasso di 25 punti base a maggio da parte della Banca d’Inghilterra.
Questo ha spinto la sterlina, che è tornata a guadagnare terreno rispetto al dollaro ().
I dati hanno mostrato che il tasso di disoccupazione è salito di 0,1 punti percentuali, arrivando al 3,8% (livello più alto dal secondo trimestre del 2022). Invece la crescita salariale totale è rimasta invariata al 5,9%, superando le previsioni del 5,1%. In termini reali, i salari sono scesi del 3,0%, il calo maggiore dal periodo febbraio-aprile 2009.
Il numero di occupati nel Regno Unito è aumentato di 169mila nel trimestre dicembre-febbraio, ben al di sopra delle aspettative. È stato il maggiore aumento dall’aprile 2022.
Settimana scorsa un altro report ha rivelato che il PIL britannico ha ristagnato a febbraio, a causa degli scioperi dei lavoratori pubblici. Tuttavia, il PIL di gennaio è stato rivisto al rialzo, suggerendo che l’economia potrebbe evitare una recessione.
La sterlina ha esteso i guadagni sopra 1,24 (), avvicinandosi al massimo di oltre 10 mesi di 1,2546 toccato il 14 aprile.
Dopo i dati sul lavoro, il rendimento del Gilt a 10 anni del Regno Unito ha toccato il 3,75% per la prima volta dal 10 marzo.
Gli investitori attendono ora i dati chiave sull’IPC previsti mercoledì, prima dell’attesissima riunione politica di maggio in cui le autorità di regolamentazione del Regno Unito dovrebbero offrire un aumento dei tassi di 25 punti base.