Con un voto unanime dei suoi membri, la Bank of Japan ha mantenuto il tasso di interesse a breve termine a -0,1% e quello dei rendimenti obbligazionari a 10 anni a circa lo 0%.
Tuttavia, nella prima riunione del neo-governatore Kazuo Ueda, l’istituto ha modificato la guidance sui tassi rimuovendo il riferimento alla necessità di proteggersi da rischi derivanti dalla pandemia COVID e per mantenere i tassi di interesse a ‘livelli attuali o inferiori‘.
Il consiglio ha anche deciso di condurre un’ampia revisione del percorso monetario, con un intervallo di tempo pianificato di circa 1-1 anno e mezzo, affermando che le sue politiche ‘hanno interagito con e influenzato vaste aree dell’economia giapponese“.
Nel frattempo, la BoJ ha ridotto le previsioni di crescita del PIL per il 2022 all’1,2% dall’1,9% a causa di un consumo privato più debole. Per l’anno fiscale 2023, la banca ha ridotto le previsioni del PIL all’1,4% dall’1,7%.
La lettura dell’inflazione per l’anno fiscale 2022 è rimasta intorno al 3%, mentre per l’anno successivo è stata rivista leggermente al rialzo all’1,8% dall’1,6%.
Dopo il meeting della banca centrale, il cambio è salito anche a quota 135,8, sui massimi di quasi due mesi, dal momento che la banca ha mantenuto la sua politica monetaria ultra accomodante e non ha apportato modifiche al suo controllo della curva dei rendimenti.
Le solide aspettative che la Federal Reserve statunitense alzerà nuovamente i tassi di interesse a maggio hanno continuato a pesare sullo yen, sebbene i timori di recessione e le rinnovate preoccupazioni per il settore bancario negli Stati Uniti abbiano limitato il declino della valuta.