Come ampiamente previsto dai mercati, la Bank of Korea ha mantenuto il suo tasso di base al 3,5% durante la riunione di maggio. Tuttavia, l’istituto centrale ha tagliato le previsioni relative al PIL.
Per la terza volta il costo del denaro è stato confermato, dal momento che l’inflazione sembra rallentare. La pausa nel ciclo di strette era stata preceduta da ben sette aumenti consecutivi a partire dall’aprile 2022.
I policy makers coreani hanno affermato che le prossime decisioni sui tassi dipenderanno dai dati in arrivo, dagli effetti dell’inasprimento già fatto e dai cambiamenti politici nei principali paesi.
Nel frattempo l’economia interna continua a rallentare, in particolar modo riguardo a esportazioni e investimenti. Tuttavia, si prevede che l’economia migliorerà gradualmente dalla seconda metà del 2023, grazie a una ripresa in Cina e nel settore IT.
Per quest’anno, la crescita del PIL dovrebbe essere dell’1,4%, inferiore alla previsione di febbraio dell’1,6%.
Sul fronte valutario, il won sudcoreano si è mantenuto intorno a 1330 contro l’USD, in prossimità del livello più debole da novembre, già toccato più volte a maggio.
In questo periodo pesa soprattutto la forza del biglietto verde americano (Il Dollar Index è ai massimi di 2 mesi), assai cercato nella qualità di bene rifugio, visti i timori riguardanti la crisi del debito.