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L’inflazione scende ma la BCE resta aggressiva. EURUSD torna sopra 1,07

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Lagarde sostiene che l’inflazione dell’Eurozona è rimasta troppo alta, e servirà un ulteriore inasprimento della politica monetaria

Dopo giorni di fiacchezza, l’euro prova a rimbalzare con vigore rispetto al dollaro, riportandosi oltre la soglia di 1,07.
Gli investitori hanno digerito i commenti da falco fatti del presidente BCE Lagarde, secondo la quale l’inflazione dell’Eurozona è rimasta troppo alta, sottolineando la necessità di un ulteriore inasprimento della politica monetaria da parte della BCE.
Il vicepresidente Luis de Guindos e il governatore della Banca di Francia Francois Villero hanno invece affermato che si cominciano a vedere gli effetti dei rialzi tassi sull’inflazione, per cui i prossimi aumenti dovrebbero essere minimi.

I dati rilasciati giovedì hanno indicato un raffreddamento delle pressioni inflazionistiche nell’Eurozona a maggio, supportando l’idea che la Banca centrale potrebbe raggiungere il picco dei tassi a settembre, prima di quanto precedentemente previsto.
L’ultimo rapporto CPI ha indicato che il tasso di inflazione dell’Eurozona è sceso al 6,1% a maggio, segnando il livello più basso da febbraio 2022 e scendendo al di sotto del tasso previsto del 6,3%. Inoltre, il tasso di inflazione core, costantemente elevato negli ultimi mesi, è rallentato più del previsto al 5,3%.

La prospettiva di un ulteriore inasprimento della politica monetaria BCE ha spinto l’euro, che è rimbalzato sopra 1,07 (EURUSD), tentando di riprendersi dal minimo di $ 1,0633 raggiunto il 31 maggio.
A dare slancio alla valuta unica è anche la frenata del dollaro, sulle aspettative di una pausa nei rialzi dei tassi dopo i commenti di alcuni funzionari della Fed.

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