Nella giornata caratterizzata dalla discesa vertiginosa del petrolio e dal crollo delle Borse mondiali, l’euro-dollaro () sta continuando a salire, proseguendo una tendenza cominciata dopo la mossa a sorpresa della Fed la scorsa settimana, e in attesa di ciò che farà la BCE giovedì.
L’istituto centrale americano probabilmente ritoccherà ancora il costo del denaro di qui a breve (probabilmente già settimana prossima), mentre la BCE è più bloccata visto che parte già da un livello dei tassi molto basso. Sarà quindi importante sentire le parole della Lagarde giovedì.
Ad ogni modo l’Eurotower si muoverà in direzione di nuove misure di allentamento monetario.
Dollaro debole su tutta la linea
Nel frattempo il sell-off delle borse e il taglio dei tassi Fed hanno messo in difficoltà il dollaro, che si è indebolito pesantemente contro tutte le valute principali.
Nella mattinata di lunedì il cambio ha raggiunto e superato il target in area 1,14, raggiungendo i massimi di un anno quasi su quota 1,150.
Adesso è proprio questo il prossimo obiettivo rialzista importante.
Va evidenziato come attualmente l’ sta testando il 38,2% di Fibonacci, ritracciamento di tutta la discesa subita da inizio 2018 come vediamo sulla webtrader .
La valuta statunitense perde quasi il 2% nei confronti dello Yen giapponese ( su 102,3), che in quanto valuta rifugio sta viaggiando con il vento in poppa. “La volatilità implicita a un mese nel cross dollaro/yen – scrive Reuters – è salita al massimo da 11 anni al 18% con il dollaro ai minimi dal 2016.
Lo yen registra il rialzo maggiore in tre sedute dalla crisi finanziaria del 2008.
Analoga discesa il biglietto verde la sta vivendo contro il franco svizzero. Il cross () scende ulteriormente su quota 0,923.
