L’impatto delle strette volute dalla BCE sull’economia sta preoccupando i mercati per i riflessi che sta avendo sull’economia dell’area, spingendo l’euro al ribasso.
Gli ultimi dati PMI hanno rivelato un forte rallentamento della crescita del settore privato tedesco a giugno, mentre l’attività commerciale francese si è contratta per la prima volta in cinque mesi.
A giugno l’Eurozone Composite PMI è sceso a 50,3, dato più debole da gennaio, ben al di sotto del consenso di mercato di 52,5. In pratica siamo a un passo dalla soglia che divide l’espansione dalla contrazione del settore privato.
E’ andato male soprattutto il settore manifatturiero (43,6, undicesima contrazione consecutiva), mentre quello dei servizi scivola ma resta comunque in espansione (52,4).
L’euro è crollato sotto $ 1,09, appena un paio di giorni dopo che l’ aveva raggiunto il massimo di 6 settimane su 1,10.
Intanto proprio il dollaro rialza la testa, con il a 102,9 venerdì, sulla buona strada per per il primo guadagno settimanale dopo tre consecutive di perdite.
