Con le mosse aggressive delle banche centrali, tornano i timori che la lotta all’inflazione possa innescare una recessione, tanto più che segnali non rassicuranti arrivano dagli indici PMI sia nei servizi sia nel settore manifatturiero. Così il mercato azionario arretra, chiudendo la settimana in modo debole.
La Borsa di Milano chiude in calo (-0,73%) con l’indice a 27.209 punti.
In vetta al listino principale si piazzano invece Ferrari (+0,89%), Recordati (+0,82%) e Inwit (+0,77%). Bene le utilities: Italgas +0,47%, Hera +0,66%%, Enel +0,22%.
Tim, all’indomani dell’esclusiva a Kkr per la rete, è partito bene ma ha finito in ribasso dello 0,54%.
Saipem è la peggiore (-4,44%), con il petrolio schiacciato dai timori sulla domanda.
Brusco calo anche per Prysmian (-2,53%) e Mps (-2,5%). Arretrano anche Banco Bpm -2,04%, Bper -2,19%, Intesa -1,85%.
Limita il passivo Eni (-0,5%), dopo l’acquisto di Neptune.
Segni rossi anche nel resto d’Europa. Spicca il calo del di Francoforte, -0,99%. Parigi cala dello 0,55% e Londra dello 0,54%. Giornata nera anche per Madrid -1,03%.
Andamento in ribasso di Wall Street. Lo segna -0,68%, il -0,55% mentre il -0,91%.
