Gli ultimi report macro hanno evidenziato che l’inflazione nel Regno Unito si raffredda, e se questa in generale è una buona notizia non è così per la sterlina.
Dal momento che si allenta la pressione sulla Bank of England, la valuta britannica perde quota rispetto al dollaro, con il cambio che scivola sotto 1,30.
(fonte grafica broker )
L’Office for national statistics, l’istituto nazionale di statistica britannico, ha evidenziato che il tasso di inflazione nel Regno Unito è sceso al 7,9% nel giugno 2023, segnando il livello più basso da marzo 2022. Il valore è anche inferiore alle aspettative del mercato (8,2%).
A spingere i prezzi al ribasso è principalmente il calo dei prezzi del carburante. Inoltre, il tasso di base, che esclude elementi volatili come energia e cibo, è sceso al 6,9% dal massimo di 31 anni di maggio del 7,1%. Nonostante il recente rallentamento, entrambi i tassi sono rimasti ben al di sopra dell’obiettivo del 2,0% della Banca d’Inghilterra.
I prezzi al consumo mese su mese salgono dello 0,1% rispetto al +0,8% di giugno 2022.
Questi dati spingono la Bank of England verso un atteggiamento meno aggressivo sul fronte dei tassi di interesse. L’istituto centrale potrebbe non dover aumentare i tassi come inizialmente previsto, anche se va precisato che la lettura dell’inflazione è in linea con la proiezione della Banca d’Inghilterra fatta a maggio.
La sterlina britannica è scesa sotto 1,30 ma il cambio rimane vicino al massimo di 15 mesi di 1,314 raggiunto il 14 luglio, mentre il rendimento dei titoli di Stato a 10 anni è sceso al minimo di 5 settimane del 4,214%.
E’ interessante però notare quanto si vede sul grafico…
(fonte grafica broker )
Settimana scorsa dicemmo che si stava formando un Wolfe Wave pattern di inversione. Ebbene, con il superamento della trendline che unisce i punti 1-3 (il “falso breakout”) la figura si è completata.
Il modello prevede quindi di aprire una posizione ribassista su , perché si dovrebbe formare una nuova onda che si estenderà aldilà del pattern.