Nonostante la frenata in corso, il petrolio si sta indirizzando verso la quinta settimana consecutiva di guadagni, grazie al restringimento dell’offerta globale e al miglioramento delle prospettive riguardo alla domanda. Fattori che consentono ai due benchmark petroliferi di portare il bilancio del mese di luglio oltre il 10% di guadagno.
Il prezzo del rimane in orbita 84 dollari al barile, mentre il WTI si aggira attorno alla soglia degli 80 dollari.
(Fonte grafica: piattaforma di trading )
Dal lato dell’offerta, si prevede una riduzione a causa dei tagli volontari alla produzione da parte dell’Arabia Saudita e della Russia, mentre l’OPEC+ ha indicato la volontà di intraprendere ulteriori azioni per sostenere il mercato.
Dal lato della domanda, le autorità cinesi si sono impegnate a sostenere un’economia in rallentamento, alimentando le speranze per una ripresa più forte del consumo di carburante del paese. Tuttavia questa prospettiva viene in parte mitigata dalle recenti mosse restrittive delle banche centrali, che fanno temere una frenata economica e un indebolimento della domanda a lungo termine di petrolio.
Dal punto di vista tecnico, il prezzo del petrolio continua a sfruttare la scia dopo aver fatto breakout dal rettangolo (72,5-77) all’inizio del mese di luglio.
(Fonte grafica: piattaforma di trading )
Il pullback della settimana scorsa ha confermato la rottura del pattern grafico e l’avvio di un forte impulso rialzista, che ha portato il ad una quotazione sui massimi da aprile scorso, che nonostante la recente correzione sono ancora a portata di mano.
Il test della EMA200 attualmente in corso è un crocevia importante per lo scenario a medio termine, perché potrebbe dare slancio alle quotazioni del Brent fino alla resistenza statica poco oltre 86 dollari.
