Dopo anni di immobilismo sul fronte della politica monetaria, la Bank of Japan sembra pronta ad abbandonare la sua politica ultraespansiva e procedere a rialzi dei tassi di interesse.
Tuttavia se la sorpresa della BoJ ha spinto il rendimento dei titoli di Stato giapponesi a 10 anni sui livelli più alti in nove anni, non ha scosso granché lo yen giapponese, che si è mantenuto vicino a 139 per dollaro ().
(fonte grafica: piattaforma di trading )
Al termine della riunione di due giorni, l’istituto guidato dal governatore Kazuo Ueda ha confermato ancora i tassi di interesse negativi a -0,1% e il suo obiettivo di rendimento del titolo di stato a 10 anni intorno allo 0%, ma ha deciso di adottare una “maggiore flessibilità” nelle operazioni di mercato volte al controllo della curva dei rendimenti (Ycc). Mossa che dovrebbe anticipare un graduale approdo verso una politica restrittiva.
I mercati hanno speculato per mesi sul fatto che l’ultima grande banca centrale a mantenere una posizione accomodante potesse cedere all’inflazione persistente. Secondo la BoJ, l’inflazione per l’anno in corso raggiungerà il 2,5%, contro le previsioni dell’1,8% formulate lo scorso aprile.
Intanto il tasso di inflazione core di Tokyo, un indicatore anticipatore dell’andamento dei prezzi a livello nazionale, ha superato l’obiettivo del 2% della Banca del Giappone per il 14° mese consecutivo, segno di un aumento della pressione inflazionistica.
Come detto, l’ non sembra aver reagito granché alle ultime novità. Durante il mese di luglio il cambio Dollaro-Yen era sceso (da 144 fin sotto 138) per via della convinzione che la FED avrebbe interrotto il ciclo di strette dopo l’aumento di questo mese (25 pb). In realtà, i dati macro hanno rimesso in discussione questa convinzione, frenando i guadagni dello Yen.
Il nuovo attraversamento della EMA50 ha inviato un segnale ribassista a breve termine, anche se c’è una zona di supporto statico ampia tra 137,6 e 138,8, che potrebbe frenare lo Yen.
(fonte grafica: piattaforma di trading )
Qualora dovesse cedere questo cuscinetto, l’ potrebbe scivolare verso la EMA200 (attualmente a 137,5).
Un rimbalzo verso l’altro invece trova le prime resistenze sulla EMA50, poi a quota 140,9 e quindi a 142.