La banca centrale turca opera una stretta monetaria vigorosa, superando nettamente le aspettative del mercato, e spinge al rialzo la Lira.
La CBRT ha deciso di aumentare i tassi di interesse di ben 750 punti base, portando così il costo del denaro al 25%, livello che non si vedeva dal 2004. Nella riunione precedente l’istituto centrale aveva già alzato il costo del denaro di 250 punti base a luglio e 650 a giugno.
I mercati si aspettavano un aumento più contenuto (fino al 20%), ma la Banca Centrale ha deciso di fare una mossa molto forte per accelerare il percorso disinflazionistico, visto che gli indicatori recenti avevano indicato un continuo aumento della tendenza di fondo dell’inflazione (che a luglio era al 47,8% e si prevede salirà al 60% entro fine anno).
La CBRT ha aggiunto che, se necessario, calibrerà ancora in modo graduale la sua politica dei tassi fin quando non ci sarà un miglioramento significativo nelle prospettive di inflazione.
La decisione della banca centrale ha chiaramente avuto un impatto forte sui mercati. Il cambio USDTRY è sceso sotto 26,00 per dollaro, rimbalzando dai recenti massimi storici e raggiungendo il livello più basso dalla fine di luglio.
La cosa importante è che la banca centrale sembra essersi slegata dalle volontà di Erdogan, le cui precedenti richieste (per non dire imposizioni) di tagli dei tassi avevano innescato una crisi valutaria alla fine del 2021, provocando l’impennata dell’inflazione oltre l’85% lo scorso anno.