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Powell congela i tassi a settembre, ma ci saranno altre strette. Dollar Index oltre 104

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I mercati evidenziano un aumento delle possibilità di rialzo dei tassi nei meeting di novembre e dicembre

Parlando al simposio di Jackson Hole, Powell conferma quello che i mercati cominciavano a metabolizzare: la FED continuerà a mantenere un approccio aggressivo se sarà necessario, e comunque fino a quando le pressioni sui prezzi non si saranno attenuate.
Intanto però preannuncia che a settembre non ci saranno interventi, perché serve tempo per valutare i dati in arrivo.

Il numero uno della FED rimarca che l’economia Usa viaggia ancora forte, ma per riportare l’inflazione verso il target del 2% servirà intervenire e probabilmente innescare una fase di crescita sotto il trend. Come sempre però, saranno i prossimi dati macro la stella polare delle future mosse della banca centrale, sulle quali Powell non si sbilancia in modo deciso: “fare troppo poco rischia di rendere l’inflazione persistente con maggiori costi dopo. Fare troppo può arrecare un danno non necessario all’economia“.
Dopo le parole di Powell i mercati evidenziano un aumento delle possibilità di rialzo dei tassi nei meeting di novembre e dicembre.

Il Dollar Index ha marciato leggermente al rialzo, rimanendo oltre 104, dopo aver toccato i livelli più alti in quasi tre mesi. Per il biglietto verde si tratta della sesta settimana consecutiva di guadagni.

Il cambio EURUSD scivola al di sotto di 1,08, anche perché l’economia Europea si sta raffreddando, e questo potrebbe spingere a più miti consigli la BCE nel prossimo meeting.

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