Il report a tinte miste sul lavoro nel Regno Unito avvicina ulteriormente la Bank of England ad un’altra stretta sui tassi di interesse, che potrebbe però essere l’ultima di questo ciclo.
L’occupazione ha segnato un calo di 207mila nel trimestre fino a luglio, superando le aspettative per un calo di 185mila. Si tratta della riduzione più forte da settembre 2020.
Intanto il tasso di disoccupazione britannico è salito al 4,3% (livello più alto dalla fine del 2021), rispetto al 4,2% del periodo precedente. Ciò indica un raffreddamento del mercato del lavoro dopo i lunghi mesi caratterizzati dai tassi alti per combattere l’inflazione.
Tuttavia i salari sono cresciuti del 7,8% rispetto ad un anno prima, segnando una crescita record.
Secondo la maggior parte degli investitori spingerà la BoE ad alzare nuovamente i tassi di interesse in occasione del meeting del 22 settembre, portandolo al 5,5% dal 5,25%. Ma cresce la convinzione che sarà l’ultima volta nell’attuale ciclo.
Anche il governatore Andrew Bailey settimana scorsa ha lasciato intendere che la banca centrale si sta avvicinando alla fine della sua serie di strette, perché continuare ancora su questa strada potrebbe danneggiare fortemente un’economia già in difficoltà.
I dati sul mercato del lavoro non hanno per il momento scosso la sterlina. Il cambio GBPUSD rimane verso 1,247, sul livello più debole degli ultimi tre mesi.
(Fonte grafica: piattaforma di investimento )
Al momento il cross sembra aver trovato un solido supporto nella EMA200, e qualcosa potrebbe accadere nei prossimi giorni, quando sono in programma il meeting della BCE e il report riguardo alla inflazione americana.