La crescita dell’occupazione negli Stati Uniti rimarrà al di sotto dei 200.000 per il 4° mese
I dati sul lavoro USA volano ben oltre le previsioni, lasciando aperta la porta alla FED per procedere a un nuovo rialzo dei tassi entro fine anno.
Ne ha beneficiato solo in parte il dollaro, che in un primo momento aveva ripreso a correre sul mercato valutario (il si era riavvicinato a 107).
I dati sul mercato del lavoro dicono che le buste paga non agricole (Non Farm Payrolls) sono cresciute di 336.000 a settembre, ben al di sopra dei 227.000 di agosto e quasi il doppio rispetto alle aspettative (170mila). Si tratta del più forte aumento di posti di lavoro in otto mesi.
Il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti intanto resta invariato al 3,8%, livello massimo da febbraio 2022, leggermente al di sopra delle aspettative del mercato del 3,7%. Il cosiddetto tasso di disoccupazione U-6, che comprende anche le persone che vogliono lavorare, ma hanno smesso di cercare e coloro che lavorano part-time perché non riescono a trovare un impiego a tempo pieno, è sceso al 7%.
La crescita dei salari è aumentata dello 0,2%, lo stesso ritmo del mese precedente e leggermente al di sotto delle previsioni di mercato di un aumento dello 0,3%. Negli ultimi 12 mesi è aumentata del 4,2%, il minimo da giugno 2021.
Dopo la pubblicazione del report, il dollaro ha avuto una (breve) fiammata feroce, perché la forza del mercato del lavoro mantiene viva la prospettiva di un altro aumento dei tassi. Il inizialmente è volato a 106,7, mentre il cambio è scivolato di nuovo in prossimità di 1,05.
(Fonte grafica: piattaforma di investimento )
Anche il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è salito al di sopra del 4,8%.
Tuttavia, dopo poco il biglietto verde ha ceduto i suoi guadagni, perché le probabilità di una nuova stretta non hanno ancora certezza e la FED potrebbe “limitarsi” a posticipare eventuali tagli di qualche tempo.