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Euro, arriva una boccata d’ossigeno. EURUSD torna sopra 1,06

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L’appetito al rischio è tornato, anche perché gli investitori hanno apprezzato i messaggi accomodanti sia di membri della Fed che della BCE

Dopo giorni di grande sofferenza, l’euro riesce a riportarsi oltre la soglia di 1,06 rispetto al dollaro americano (), allontanandosi così ulteriormente dal minimo di dieci mesi di 1,0447 dollari toccato il 3 ottobre.

Dopo il grande spavento che ha fatto seguito all’inizio di un nuovo conflitto in Medioriente, che aveva spinto verso l’alto il biglietto verde e i beni rifugio, la situazione sui mercati sembra essersi rasserenata. L’appetito al rischio è tornato, anche perché gli investitori hanno apprezzato i messaggi accomodanti sia di membri della Federal Reserve che della Banca Centrale Europea.

I funzionari della banca centrale USA hanno suggerito che l’aumento dei rendimenti dei Treasuries a lungo termine potrebbe dissuadere la banca centrale americana da ulteriori aumenti dei tassi di interesse.

In Europa invece, il vicepresidente BCE Luis de Guindos ha affermato che l’inflazione dovrebbe continuare a scendere, anche se bisogna avere cautela a causa dell’incertezza sui prezzo del petrolio per via degli eventi in Medio Oriente.
Nel frattempo, François Villeroy de Galhau ha affermato che l’inflazione dovrebbe comunque raggiungere l’obiettivo della BCE di circa il 2% entro la fine del 2025, nonostante la violenza divampata in Israele.

Sul mercato il cambio passa di mano oltre la soglia di 1,06, ma è decisamente presto per dire se questa ripresa potrà intaccare il trend ribassista che ormai è in corso da luglio, quando il rapporto tra le due valute era addirittura oltre 1,12.

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