L’ultima riunione del FOMC, tenutasi lo scorso settembre 2023, ha visto due frange interne al board della banca centrale americana. Lo si evince dalla letture dei verbali, pubblicati in serata.
In quella riunione, la Fed ha mantenuto il tasso di interesse tra il 5,25%-5,5%. La maggioranza ritiene che un ulteriore aumento del tasso di interesse sia appropriato, mentre altri non ritengono giustificati ulteriori aumenti. La cosa sulla quale sono tutti d’accordo è che la politica dovrebbe rimanere restrittiva ancora un bel po’, almeno finché l’inflazione non sarà scesa in modo sostenibile al 2%.
Se ci saranno o meno ulteriori strette monetarie, rimane quindi ancora incerto. Anche perché i dati macro sono a tinte miste (oggi i prezzi alla produzione sono aumentati dello 0,5%, al di sopra delle stime di mercato e anche l’indicatore di base ha superato le aspettative) e questo, secondo diversi membri del board, suggerisce molta cautela nel determinare l’entità della politica monetaria aggiuntiva.
D’altro canto, i commenti di diversi funzionari della Fed negli ultimi giorni sono stati percepiti come più accomodanti, riducendo le aspettative che la banca centrale alzerà i tassi ancora una volta quest’anno.
Sul fronte valutario, l’indice del dollaro è rimasto poco mosso a 105,9, rimanendo al di sotto dei massimi di novembre di 106,9 toccati la scorsa settimana.
Anche il cambio EURUSD è rimasto pressoché stabile attorno a 1,06.
