Jerome Powell allenta un po’ di pressioni sulla FED, preannunciando che la banca centrale proseguirà con cautela sul fronte dei tassi. Tanto basta per togliere un bel po’ di vivacità alla valuta statunitense, con il che scivola su quota 106.
In un discorso all’Economic Club di New York, il presidente della Federal Reserve ha parlato di “inflazione ancora troppo alta, ma si sta muovendo verso il basso in modo sostenibile verso il nostro obiettivo“. Ha poi aggiunto che “date le incertezze e i rischi, e i progressi compiuti, il comitato sta procedendo con cautela“.
In precedenza, il governatore della Fed Christopher Waller aveva dichiarato di voler “aspettare e guardare”.
Adesso il mercato stima con maggiore fermezza che la Fed non toccherà il costo del denaro a novembre, anche se non si sa cosa accadrà dopo e quanto a lungo i tassi resteranno a un livello così elevato (ai massimi da oltre 20 anni).
Va detto che l’economia USA continua a mostrarsi forte e con un mercato del lavoro resiliente, come dimostrano anche oggi le richieste settimanali alla disoccupazione inferiori alle attese (ai minimi da nove mesi). Insomma lo spazio di manovra c’è ancora, ma non è detto che la FED voglia usarlo.
Malgrado il sia sceso verso 106, rimane comunque vicino ai massimi di novembre, a fronte delle aspettative che i tassi di interesse rimarranno elevati per qualche tempo.
Di questa frenata ne approfitta l’euro, col cambio che risale verso 1,06.