La FED aveva dato la prima picconata alla forza del dollaro, che oggi riceve un colpo ancora più forte dai Non Farm Payrolls e scivola sul minimo di circa un mese e mezzo.
I dati sul lavoro hanno deluso i mercati: l’economia statunitense ha aggiunto solo 150.000 posti di lavoro a ottobre, circa la metà di settembre e meno dei 180.000 previsti dal mercato. Il mercato del lavoro si sta uindi lentamente raffreddando.
Il tasso di disoccupazione è invece aumentato al 3,9%, superando le aspettative del mercato e il dato del mese precedente pari al 3,8%. Si tratta del tasso di disoccupazione più alto da gennaio 2022.
Per quanto riguarda la retribuzione oraria media, c’è stato un aumento di 7 centesimi, appena al di sotto delle stime di mercato. Negli ultimi 12 mesi, la retribuzione oraria media è aumentata del 4,1%, l’aumento più basso da giugno 2021.
Questi numeri sul mercato del lavoro raffreddano ulteriormente le possibilità che la FED alzi ancora i tassi di interesse nelle prossime riunioni, dando ancora più sostanza a quanto detto da Powell mercoledì scorso (“le previsioni riguardo ulteriori aumenti entro fine anno non sono più attendibili“).
Tutto questo ha spinto il in ribasso verso quota 105,1 sul minimo in oltre sei settimane. Ne ha approfittato l’euro, che si è riportato oltre quota 1,07 (), come non succedeva da metà settembre.
Anche i rendimenti dei titoli del Tesoro sono andati in ribasso, con quello decennale che ha toccato il minimo di tre settimane al di sotto del 4,6%.