L’approccio più cauto da parte della FED, e la prospettiva di una nuova stretta da parte della Norges Bank a dicembre, hanno consentito alla corona norvegese di recuperare terreno sul dollaro. Il cambio USDNOK è scivolato infatti sulla soglia di 11,00, dopo aver raggiunto i massimi di oltre 40 mesi qualche giorno fa.
Settimana scorsa la Norges Bank ha deciso di mantenere invariato il tasso di riferimento al 4,25%, ma ha affermato che il tasso di interesse sarà probabilmente aumentato a dicembre, poiché l’inflazione core rimane elevata.
I policy makers norvegesi hanno notato che l’inflazione è scesa più del previsto e che l’attività economica è stata leggermente inferiore al previsto, ma proprio la forte svalutazione subita dalla Corona NOK di recente, potrebbe contribuire a sostenere l’inflazione.
La corona si è infatti svalutata fino ai minimi di marzo 2020 rispetto al dollaro, e nell’ultimo anno il cambio USDNOK ha guadagnato circa l’8%.
A settembre l’inflazione in Norvegia è scesa al 3,3% dal 4,8% del mese precedente, e al di sotto delle aspettative del mercato del 4%. Si è trattato dell’aumento più debole da gennaio dello scorso anno. Nel frattempo, l’IPC corretto per le variazioni fiscali ed escludendo i prodotti energetici, è aumentato del 5,7% su base annua a settembre, dopo un aumento del 6,3% ad agosto.
Su base mensile, i prezzi al consumo sono scesi dello 0,1%, dopo il calo dello 0,8% del mese precedente e contro le aspettative del mercato di un aumento dello 0,5%. Inoltre, il tasso di inflazione core è aumentato del 5,7% su base annua, il più basso in 10 mesi, rispetto al 6,3% del mese precedente.