Il mercato del lavoro a stelle e strisce rimane forte, e questo offre una sponda alla FED per dilatare i tempi in cui manterrà i tassi di interesse elevati. Così il dollaro continua a riguadagnare il terreno perduto settimana scorsa.
Il rapporto Non Farm Payrolls ha mostrato che nel mese di novembre sono stati aggiunti all’economia americana quasi 200mila posti di lavoro, al di sopra delle aspettative del mercato di 180mila. A ottobre erano stati 150.000.
Ciononostante si tratta del secondo mese consecutivo con nuovi posti di lavoro inferiori all’aumento medio mensile di 258.800 osservato nell’ultimo anno.
Il tasso di disoccupazione invece è inaspettatamente diminuito (3,7% a novembre del 2023 contro il 3,9% del mese precedente) mentre la crescita dei salari ha mantenuto un ritmo sostenuto (+0,4%, superiore alle previsioni di mercato di un aumento dello 0,3% e dopo l’aumento dello 0,2% nel mese precedente). Si tratta dell’aumento più forte dei salari in quattro mesi.
Il è salito a 104,2 prima di ridurre i guadagni verso quota 104, ma comunque basta a chiudere il suo rimbalzo per la settimana.
Il cambio scende verso 1,075, toccando anche il punto più basso da metà novembre. Prima del rapporto sul lavoro USA, la valuta comune aveva già dovuto affrontare pressioni poiché gli investitori avevano digerito i commenti accomodanti dei politici della BCE.
