Muovendosi a piccoli passi, il dollaro USD ha chiuso questa settimana all’insegna del guadagno, visto che l’Index riesce a rimanere oltre la soglia dei 103 rispetto ad un paniere di altre valute principali.
Il biglietto verde ha beneficiato dei forti dati statunitensi, che consentirebbero alla FED di mantenere più a lungo un atteggiamento aggressivo di politica monetaria, e anche dei messaggi aggressivi da parte degli stessi funzionari della banca centrale, che hanno temperato le aspettative di un taglio del tasso di interesse a marzo.
Giovedì le richieste iniziali di sussidio di disoccupazione sono inaspettatamente scese a 187.000, il livello più basso da settembre dello scorso anno. I dati precedenti hanno anche mostrato che le vendite al dettaglio sono aumentate più del previsto a dicembre. Inoltre, la fiducia dei consumatori del Michigan ha inaspettatamente raggiunto i massimi del 2021 e le aspettative di inflazione per l’anno a venire sono scese ai livelli più bassi degli ultimi tre anni.
Secondo il FedWatch Tool del CME, i mercati scontano ora una probabilità del 57% di un taglio dei tassi a marzo, in calo rispetto al 75% di una settimana fa.
E così mentre il dollar Index regge oltre i 103 (da inizio anno ha guadagnato poco più di un punto percentuale), il cambio EURUSD resta sotto il livello di 1,09, attestandosi attorno al livello più debole da metà dicembre.