L’Europa schiva per un pelo la recessione nel quarto trimestre del 2023, grazie a un andamento a tinte miste dei maggiori Paesi (contrazione per Germania, stagnazione in Francia ed espansione per Spagna e Italia). L’euro però rimane a galleggiare rispetto al dollaro, in attesa dell’importante meeting di politica montetaria della FEd di metà settimana.
Nel quarto trimestre del 2023, il PIL destagionalizzato è rimasto stabile sia nell’Eurozona. E’ una buona notizia, visto che le attese erano per un -0,1% che avrebbe significato recessione tecnica. Nel terzo trimestre del 2023, il PIL era diminuito dello 0,1%.
Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, il PIL è aumentato dello 0,1% nell’area euro e dello 0,2% nell’UE, dopo lo 0,0% in entrambe le zone nel trimestre precedente.
Secondo una prima stima relaita all’intero 2023, il PIL è aumentato dello 0,5% sia nell’area dell’euro che nell’UE.
Tuttavia, le prospettive per il 2024 rimangono impegnative a causa degli elevati costi e prezzi di finanziamento, dell’indebolimento della domanda interna ed esterna e del settore manifatturiero debole, soprattutto in Germania.
Sul mercato valutario, l’euro rimane verso 1,08 dollari (), oscillando attorno al livello più debole da metà dicembre.
Nel corso del mese, la moneta unica è scesa del 2%, poiché gli investitori hanno prezzato un taglio dei tassi di 25 punti base da parte della BCE ad aprile, soprattutto a seguito delle dichiarazioni piuttosto accomodanti dei funzionari della Eurotower.