Home
Yen giapponese JPY

Giappone, recessione a sorpresa. USDJPY regge (ma resta sui massimi di 3 mesi)

Scritto da -

Nell’ultimo trimestre del2023 l’economia si è contratta ancora, sorprendendo le previsioni dei mercati

Doccia fredda dal Giappone: chi si aspettava una Bank of Japan indirizzata verso l’aumento dei tassi di interesse, deve digerire una recessione tecnica che giunge a sorpresa, complicando i piani dell’istituto centrale.

Nell’ultimo trimestre del 2023, il prodotto interno lordo si è contratto dello 0,1%, mentre secondo gli analisti l’economia nipponica avrebbe dovuto crescere dello 0,4%. A livello tendenziale invece il prodotto interno lordo è diminuito dello 0,4%.
Dal momento che anche nel trimestre precedente c’era stata una contrazione (-0,7%), il Paese è finito in recessione tecnica. Si tratta della prima volta negli ultimi cinque anni.

Tuttavia l’economia giapponese è cresciuta dell’1,9% nell’intero 2023, superando la crescita dell’1% osservata nel 2022.

Ad innescare la prima recessione dell’ultimo lustro è stato un contesto difficile, caratterizzato da un’inflazione vischiosa e da prospettive economiche globali molto Incerte. I consumi privati giapponesi hanno continuato a scendere, la spesa pubblica è rimasta debole e le imprese hanno speso di meno.

Va aggiunto che il Giappone adesso scivola nella quarta posizione tra le maggiori economie mondiali, superata dalla Germania come terza. Questo a causa della svalutazione dello yen, che ha ridotto il PIL nominale a 591.482 trilioni di yen, ovvero circa 3.93 trilioni di dollari, ai tassi di cambio attuali.

La recessione complica i progetti della Bank of Japan. Prima del report sul prodotto interno lordo, i mercati ipotizzavano che l’istituto centrale giapponese avrebbe potuto mettere fine alla politica dei tassi di interesse negativi, ma con un’economia in sofferenza, alzare i tassi di interesse in modo aggressivo diventa improbabile.


Sul fronte valurario lo yen però sta reggendo a questa scossa, perché gli alti funzionari del Giappone hanno accennato ad un potenziale intervento per arginare qualsiasi ulteriore debolezza della valuta nazionale. Inoltre il rischio di una escalation in Medoriente alimenta la domnada di ben rifugio. Il cambio USDJPY resta comunque oltre 105, ossia sui livelli più bassi dell’ultimo trimestre. Dall’inizio dell’anno la valuta nipponica ha perso circa il 7% rispetto al biglietto verde.
Allo stesso tempo il rendimento dei titoli di Stato giapponesi decennali è sceso a circa 0,72%.

Non è possibile commentare questo post.

IN EVIDENZA