Continua la fase di debolezza dello Yen giapponese, che resta sui minimi di tre mesi rispetto al dollaro Usd, oltre quota 150. Lo yen è la valuta del G10 con la performance peggiore quest’anno, con un calo del 6,3% sul dollaro.
Sulla valuta nipponica pesa il fatto che gli investitori continuano a prendere in prestito yen allo 0%, per investire in asset ad alto rendimento in altre valute.
Inoltre lo yen si è indebolito anche a causa dei dati economici deludenti, poiché il paese è caduto in una recessione tecnica nel quarto trimestre. Per giunta, a febbraio l’attività manifatturiera ha subito la contrazione maggiore in 3 anni e mezzo, mentre la crescita del settore dei servizi ha rallentato.
Il fatto che il cambio USDJPY sia oltre i 150, non troppo lontano dal minimo di 34 anni di 151,5 toccato a novembre, preoccupa le autorità del Paese, che potrebbero intervenire nuovamente nei mercati valutari.
Il Ministro delle Finanze giapponese Suzuki ha avvertito la scorsa settimana che sta monitorando da vicino il mercato, mentre il viceministro delle Finanze Kanda ha detto che il Giappone intraprenderà azioni appropriate sul mercato dei cambi, se necessario, poiché i forti cali dello yen non sono positivi per l’economia.