Non c’erano dubbi riguardo al fatto che la BCE nel meeting di politica monetaria avrebbe lasciato invariati i tassi di interesse, e infatti li ha confermati al 4,5%. Così come sono stati confermati quelli sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 4,75% e quelli sui depositi al 4%.
Tuttavia, la banca centrale ha evidenziato che rispetto alla riunione di gennaio, l’inflazione è diminuita ulteriormente e le sue prospettive sono in calo.
Nelle ultime proiezioni degli esperti della BCE l’inflazione è stata rivista al ribasso, per effetto del calo dei prezzi dell’energia. Gli esperti indicano ora un’inflazione in media al 2,3% nel 2024, al 2% nel 2025 ed all’1,9% nel 2026.
Anche l’inflazione “core” è stata corretta al ribasso: 2,6% nel 2024, del 2,1% nel 2025 e del 2% nel 2026.
In conferenza stampa, la presidente Lagarde ha affermato che non soi è discusso di tagli dei tassi, e che servono ulteriori prove che l’inflazione si sta spostando verso l’obiettivo del 2%.
Tuttavia, il report di oggi ha spinto gli investitori a scommettere su 98 punti base di riduzione dei tassi nel 2024 rispetto ai circa 93 punti base precedenti. La prima riduzione è prevista per giugno.
Ciò ha consentito all’euro di guadagnare terreno sul dollaro, spingendo il cambio EURUSD oltre la soglia di 1,09. Il rapporto tra le due valute risale così sui massimi da metà gennaio, e sta completando il taglio della Ema50 (il che rafforza prospettive positive a breve termine).
Per quanto riguarda la crescita, gli esperti della BCE hanno rivisto al ribasso la proiezione per il 2024 allo 0,6%. L’attività economica dovrebbe rimanere moderata nel breve periodo, per poi crescere dell’1,5% nel 2025 e dell’1,6% nel 2026, sostenuta inizialmente dai consumi e in seguito anche dagli investimenti.