I dati macro danno un po’ di ottimismo all’economia britannica, che ha ripreso a crescere a gennaio dopo aver sperimentato una lieve recessione nella seconda metà del 2023.
L’espansione del PIL si è attestata allo 0,2% su base mensile, dopo un calo dello 0,1% a dicembre. La ripresa è stata trainata dalle attività di vendita al dettaglio (quindi dal settore dei servizi) e dall’edilizia abitativa. Questo alimenta le speranze che il Regno Unito stia uscendo dalla recessione.
D’altro canto, la produzione industriale è scesa dello 0,2% (contro +0,6%).
Va detto che il rapporto sul PIL non ha modificato in modo significativo le prospettive per i tagli dei tassi nel Regno Unito quest’anno, in particolare dopo che il rapporto sull’occupazione di martedì ha rivelato un rallentamento dei tassi di crescita dei salari.
Gli investitori attualmente prevedono circa 70 punti base di tagli dei tassi da parte della Banca d’Inghilterra nel 2024, con una probabilità del 50% che il primo taglio dei tassi avvenga a giugno.
La sterlina britannica si è mantenuta in bilico sulla soglia di 1,28 dollari (GBPUSD), ritirandosi dal picco di oltre sette mesi di 1,289 dollari toccato l’8 marzo.
Nel frattempo il rendimento dei titoli di Stato a 10 anni del Regno Unito è rimbalzato sopra il 4,0%, risalendo dal minimo di oltre un mese del 3,893% raggiunto martedì.