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Messico, banca centrale con toni da falco. L’USDMXN sui livelli del 2015

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Settimana prossima la Banxico si riunirà in meeting, ma nessuno si aspetta ritocchi ai tassi di interesse

Il rimbalzo odierno del dollaro americano ha impedito al peso messicano di aggiornare ulteriormente i suoi record, dopo che il cambio USDMXN è sceso fino a 16,6, come non succedeva dal 2015.

Il peso messicano si è rafforzato poiché i policy makers hanno accennato ad una politica monetaria restrittiva, durante il rapporto trimestrale di Banxico.

I funzionari di politica monetaria hanno evidenziato i progressi nel controllo dell’inflazione, rimarcando che bisogna evitare tagli prematuri dei tassi di interesse. Il governatore Victoria Rodriguez Ceja ha sostenuto un approccio graduale agli aggiustamenti, mentre i vicegovernatori Galia Borja e Jonathan Heath hanno invitato alla prudenza, sottolineato i rischi connessi a tagli prematuri del costo del denaro.
Ricordiamo che la Banca del Messico si riunirà il prossimo 21 marzo.

Dal punto di vista economico, i dati sull’inflazione evidenziano un calo maggiore delle attese a febbraio, con un tasso su base annua del 4,40%. E’ calato anche il dato mensile, dallo 0,11% allo 0,09%.
Tuttavia l’inflazione core è aumentata leggermente (4,64%), dando sostegno alla visione da “falco” della Banxico.

A sostenere la marcia del peso messicano sono anche i segnali di un’economia resiliente. L’S&P Global Manufacturing PMI ha indicato una solida attività commerciale a 52,3, mentre la produzione industriale messicana è rimbalzata dello 0,4% a gennaio rispetto al -0,7% precedente, ed è aumentata del 2,9% su dodici mesi, superando la performance stagnante di dicembre.

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