Non sono giunte sorprese dalla riunione di marzo della Bank of England. L’istituto centrale britannico ha lasciato il costo del denaro al 5,25%, il livello più alto dal 2008, anche se non sono state soddisfatte completamente le aspettative del mercato.
Gli esperti infatti si aspettavano 7 voti a favore, 1 voto per l’aumento dei tassi e uno per la riduzione di 25 pb. Invece il voto per l’aumento non c’è stato (nella scorso riunione ce ne furono addirittura 2). Questo significa che non ci sono più falchi all’interno del board della Bank of England.
L’annuncio della Banca d’Inghilterra arriva il giorno dopo che tasso IPC del paese è sceso al 3,4%, livello più basso in quasi due anni e mezzo. Inoltre, il tasso core è sceso al 4,5%, il minimo degli ultimi due anni, anch’esso al di sotto delle previsioni del 4,6%.
Il governatore Bailey ha espresso ottimismo sulla traiettoria economica della Gran Bretagna, suggerendo che le condizioni sono favorevoli per cominciare a ridurre i tassi di interesse, anche se sottolinea la necessità di maggiore certezza riguardo al controllo dell’economia sulle pressioni sui prezzi.
Dopo il meeting della BoE, la sterlina è scesa bruscamente. Il cambio GBPUSD scivola sotto 1,27, perché la maggior parte degli investitori prevede che la prima riduzione avverrà ad agosto.
Intanto il rendimento dei titoli di Stato a 10 anni del Regno Unito è crollato sotto la soglia del 4%, raggiungendo il livello più basso dal 12 marzo.