Nessuna sorpresa dalla BCE. La Eurotower ha deciso di mantenere i tassi di interesse a livelli record per la quinta volta consecutiva durante la riunione di aprile. Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali è rimasto al 4,5%, il massimo da 22 anni, e il tasso sui depositi presso la banca centrale che si è mantenuto ai livelli più alti di tutti i tempi al 4%.
Secondo il Consiglio direttivo, i dati confermano che l’inflazione “ha continuato a ridursi, soprattutto per effetto dell’andamento più contenuto degli alimentari e dei beni“, tuttavia nel determinare le mosse future continuerà a seguire un approccio guidato dai dati, definendo le proprie decisioni di volta in volta a ogni riunione, senza vincolarsi a un particolare percorso di riduzione.
La presidente Lagarde ha detto: “Non ci impegniamo preventivamente su un particolare percorso dei tassi, in quanto dipende dai dati in arrivo, ma la direzione è chiara“. Sulla possibilità che le mosse della BCE vengano influenzate dalla FED, ha risposto: “Siamo data-dependent, non siamo Fed-dependent. Ovviamente ciò che accade ci riguarda e sarà incluso nelle proiezioni che saranno preparate e pubblicate a giugno“.
Anche se non emerge nulla di nuovo, l’euro ha continuato a indebolirsi rispetto al dollaro. Il cambio EURUSD si aggira attorno alla soglia di 1,07 dollari, il minimo da novembre scorso, perché mentre la BCE potrebbe iniziare i tagli dei tassi già a giugno (per dare sostengo all’economia), la FED potrebbe rinviarli a settembre (per continuare a contrastare l’inflazione).
I mercati monetari scontano un allentamento di 18 punti base per la riunione della BCE di giugno e di 73 punti base entro fine anno.