Così come si aspettavano i mercati, la Banca Popolare Cinese ha lasciato invariati i tassi di interesse principali questo lunedì, dopo che la scorsa settimana la PBoC aveva congelato il costo del denaro a medio termine, drenando liquidità dal sistema bancario per il secondo mese consecutivo.
Nella decisione presa questo lunedì, il tasso primario sui prestiti a 1 anno (LPR, riferimento per i prestiti alle imprese e alle famiglie), è stato mantenuto al 3,45%. Intanto il tasso di interesse a 5 anni (riferimento per i mutui immobiliari) è stato mantenuto al 3,95% dopo una riduzione record di 25 punti base a febbraio. Entrambi i tassi sono ai minimi storici.
Questo indica la volontà di Pechino di stimolare una ripresa economica che continua ad essere debole, soprattutto perché viene zavorrata dai venti contrari provenienti dal settore immobiliare.
La decisione della PBoC non ha cambiato granché lo scenario dello yuan, che continua ad affrontare una pressione. Il cambio USDCNH è rimasto stabile attorno a 7,25, allontanandosi dai minimi di cinque mesi.
Lo yuan sta subendo la forza del dollaro, poiché i forti dati economici statunitensi e le osservazioni aggressive dei funzionari della Federal Reserve hanno consolidato le aspettative secondo cui la Fed ritarderà i tagli dei tassi di interesse.
Intanto il rendimento dei titoli di Stato cinesi a 10 anni è sceso a circa il 2,25%, attestandosi vicino ai minimi storici.