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Giappone, la BoJ conferma i tassi e lo Yen perde ancora quota. USDJPY oltre 157

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La forte divergenza sul costo del denaro rispetto alla FED ha provocato una svalutazione del 10% dello Yen quest’anno

Nessun cambiamento da parte della Banca del Giappone, che ha mantenuto invariato il tasso di interesse a breve termine tra lo 0% e lo 0,1% nella riunione di aprile, come ampiamente previsto.

La decisione di congelare il costo del denaro arriva dopo che la scorsa riunione la BoJ aveva effettuato il primo rialzo dei tassi dal 2007, ponendo così fine a otto anni di tassi negativi. La banca centrale giapponese continuerà ad effettuare acquisti di obbligazioni, in linea con la decisione di marzo.

Secondo il comitato dipolitica monetaria, l’inflazione per l’anno fiscale 2024 sarà al 2,8%, più elevata rispetto alle proiezioni di gennaio del 2,4%, a causa del venir meno degli effetti dell’aumento dei prezzi all’importazione e delle minori misure di sostegno del governo.
Per il 2025, il consiglio prevede che l’inflazione core raggiunga l’1,9%, leggermente superiore alle stime precedenti dell’1,8%, riflettendo un recente aumento dei prezzi del petrolio.

Sul fronte del PIL, la banca centrale ha tagliato le previsioni di crescita per il 2023 dall’1,8% all’1,3%, mentre per il 2024 ha ridotto le previsioni sul PIL dallo 1,2% allo 0,8%, a causa principalmente del calo dei consumi privati.

La decisione della banca giapponese, benché attesa, ha ulteriormente indebolito lo Yen. Complice anche l’avanzata del dollaro, il cambio USDJPY è salito oltre quota 157, superando quel livello per la prima volta dal maggio 1990.
Lo yen ha perso circa il 10% rispetto al dollaro quest’anno poiché la BOJ ha mantenuto i tassi a livelli prossimi allo zero, spingendo i trader a prendere in prestito yen e investire in valute ad alto rendimento.

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