Nell’ultima settimana le criptovalute si sono mosse in ordine sparso. Se guardiamo alla Top20 del settore, sono 11 le valute digitali che hanno guadagnato terreno, mentre le altre 9 evidenziano un bilancio in rosso (a cominciare da ).
Al di là di poche eccezioni, comunque, i movimenti sono stati decisamente contenuti.
Il settore risente dell’incertezza globale che riguarda più fronti.
La tensione in Medio Oriente influenza l’andamento della propensione al rischio, talvolta alimentandola e talvolta riducendola. Ci sono poi le incertezze sulla politica monetaria, perché la FED è ancora in bilico su “se e quanti” tagli del costo del denaro farà da settembre in poi.
Altro fattore ondivago sono i flussi in entra e uscita dagli ETF spot Bitcoin. Settimana scorsa c’è stato un brusco rallentamento degli afflussi di capitale (inoltre per la prima volta dopo 71 giorni, il gigante finanziario Blackrock ha vissuto una giornata intera senza afflussi).
Intanto, la prima settimana post-halving per si è chiusa con un bilancio fiacco (-1,5% da un sabato all’altro). Va tenuto conto però che l’impatto dell’halving non è immediato, e dipende anche da alcuni elementi macroeconomici.
La regina delle cripto sta facendo fatica a tornare oltre i 64.000 dollari, e vede ancora a da lontano la resistenza chiave si trova poco sotto i 68mila dollari. Ancora più distante è il livello record raggiunto il 13 marzo a 73.605 dollari.
Come vediamo sulla piattaforma di investimento , il prezzo sta adesso testando la Ema50, che potrebbe essere un crocevia importante per il futuro.
Va aggiunto che un fattore incoraggiante è l’indicatore RSI basso, perché potrebbe rendere più agevole un possibile rialzo di prezzo a breve.
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Per quanto riguarda le altre crypto, l’unica “big” che si è messa in mostra questa settimana è stata , che si riavvicina a 600 dollari. Brusco invece lo scivolone di , che si allontana dalla soglia di 0,50.
Tra le poche giorni si segnala (+1,5% settimanale), che si sta consolidando oltre la soglia chiave dei 3.000 dollari.
