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Eurozona, PIL in crescita e inflazione in calo. L’EURUSD resta su 1,07

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I dati consolidano la possibilità che la BCE effettui i primi tagli dei tassi a giugno

L’Eurozona cresce più del previsto mentre l’inflazione sta scendendo secondo le aspettative. Ecco la sostanza dei due dati macro più attesi della giornata, che non riescono a scuotere l’euro sul mercato valutario.

Gli ultimi dati hanno mostrato che nel primo trimestre il PIL dell’Eurozona è cresciuto dello 0,3% rispetto al trimestre precedente, ben al di sopra delle aspettative del mercato dello 0,1%. Si tratta del tasso di crescita più rapido dal terzo trimestre del 2022.

Tra le maggiori economie del blocco valutario, sia il PIL tedesco che quello francese sono cresciuti dello 0,2%, mentre quello dell’Italia è cresciuto dello 0,3% e quello della Spagna è cresciuto dello 0,7%, tutti al di sopra delle stime del mercato.

Su base annua invece il PIL dell’Eurozona è cresciuto dello 0,4%, battendo le aspettative del mercato dello 0,2%, e guadagnando terreno dopo due trimestri consecutivi di crescita dello 0,1%.

Per quanto riguarda l’inflazione, il tasso annuale nell’Eurozona è rimasto stabile al 2,4% ad aprile, in linea con le aspettative del mercato. Il tasso di inflazione core, misura fondamentale che filtra i prezzi volatili di cibo ed energia, è invece sceso al 2,7%, in calo rispetto al 2,9% di marzo.

Questi dati non modificano granché lo scenario per la Banca Centrale Europea riguardo ai tagli dei tassi di interesse. La solidità economica dell’area gli consente di non avere troppa fretta, anche perché le pressioni inflazionistiche potrebbero essere più persistenti di quanto previsto in precedenza. Questo del resto è l’avvertimento del vicepresidente de Guindos sui rischi di inflazione al rialzo per il resto dell’anno.
Resta comunque giugno il mese più probabile per la prima sforbiciata del costo del denaro .

Per questo l’euro, dopo essere salito sopra 1,072 dollari (EURUSD) in seguito alla pubblicazione dei dati sull’inflazione, poi ha perso i guadagni ed è tornato in area 1,07.
I mercati adesso aspettano la riunione della FED e le parole di Powell (mercoledì) per valutare le possibili mosse della banca centrale Usa.

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