Non c’erano dubbi riguardo al fatto che la Federal Reserve avrebbe lasciato l’intervallo obiettivo per il tasso dei fondi federali al 5,25%-5,50%. Si è trattato della sesta riunione consecutiva che il tasso di interesse rimane congelato, poiché le continue pressioni inflazionistiche e un mercato del lavoro teso indicano uno stallo in corso nel riportare l’inflazione ai livelli minimi.
I responsabili del Fomc hanno riconosciuto che, sebbene l’inflazione si sia attenuata nell’ultimo anno, rimane ancora elevata e negli ultimi mesi si è verificata una notevole mancanza di ulteriori progressi verso il raggiungimento dell’obiettivo della banca centrale (2%).
Tuttavia il presidente Powell ha escluso manovra in aumento, confermando che l’attuale politica monetaria è sufficientemente restrittiva per raggiungere l’obiettivo di inflazione del 2%. Inoltre ha lasciato intendere che la prossima mossa sarà probabilmente un taglio dei tassi.
La Fed ha comunicato che ridurrà il ritmo della stretta quantitativa a partire da inizio giugno, un aggiustamento che comporterà la riduzione di oltre il 50% dell’importo massimo di titoli del Tesoro rimossi dal bilancio, fino a 25 miliardi di dollari al mese rispetto al precedenti 60 miliardi di dollari.
Dopo la riunione della FED, il dollaro ha perso leggermente terreno. L’Index è sceso sotto la soglia di 106, perché la forward guidance della banca centrale ha continuato ad orientarsi verso i prossimi tagli dei tassi quest’anno.
Intanto il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è sceso al di sotto del 4,64%, allontanandosi ulteriormente dal massimo degli ultimi cinque mesi del 4,7% toccato il 25 aprile.