La Cina torna sui mercati dopo la lunga vacanza del Labor Day (durata da mercoledì a domenica) e incassa notizie macroeconomiche in chiaroscuro. Se da un lato i dati Caixin hanno mostrato che la crescita dei servizi sta rallentando, dall’altra il settore privato nel suo complesso ha raggiunto il livello più alto degli ultimi 11 mesi.
Partiamo proprio dai dati. Il PMI dei servizi elaborato da Caixin/S&P Global è sceso a quota 52,5 punti dai 52,7 precedenti. Anche se il settore rimane in espansione, è comunque una piccola frenata che evidenzia ancora la presenza di qualche problema. Gli analisti comunque si aspettavano questa rilevazione.
A sostenere il settore è soprattutto la ripresa degli afflussi turistici, grazie al miglioramento dell’economia globale.
Al tempo stesso, il Caixin China General Composite PMI è stato pari a 52,8 ad aprile, in leggero aumento rispetto al 52,7 del mese precedente. Si tratta del valore più alto da maggio 2023, che indica il sesto mese consecutivo di crescita dell’attività del settore privato, poiché il settore manifatturiero è cresciuto maggiormente in 14 mesi e l’economia dei servizi si è espansa per 16 mesi. Tuttavia, i livelli occupazionali sono diminuiti per il terzo mese consecutivo.
Questi primi dati macro settimanali non hanno dato slancio allo Yuan cinese. Il cambio rispetto al dollaro (USDCNY) risale verso 7,22 dopo aver toccato i minimi di un mese e mezzo sul finire della scorsa settimana.
Negli ultimi giorni il dollaro ha ceduto un po’ di terreno, dopo i recenti dati sull’occupazione statunitense più deboli del previsto. Nel frattempo, la Banca Popolare Cinese ha fissato i tassi medi più fermi rispetto alle proiezioni del mercato, mossa percepita dai trader come uno sforzo per mantenere la stabilità valutaria.
