I recenti dati macro pubblicati negli Stai Uniti sembrano avvicinare l’ora dei tagli ai tassi di interesse negli USA, che probabilmente ci saranno a settembre. La prospettiva di maggiore liquidità sui mercati ha dato slancio all’appetito al rischio, e così le criptovalute hanno potuto ingranare la marcia e ripercorrere parte delle perdite (lente ma costanti) subite negli ultimi 2 mesi.
Il prezzo del è risalito sui 66mila dollari, approcciando livelli che non vedeva da inizio aprile, ossia prima che ci fosse l’halving. Durante questa prima parte di maggio, la crypto più famosa del panorama ha guadagnato il 10% (quasi tutti nell’ultima settimana).
Cosa più importante, Bitcoin sta testando il limite superiore del canale ribassista dove si è infilato a marzo, come vediamo sulla piattaforma di investimento .
L’ottimismo deriva dal fatto che il recente taglio della Ema50 offre una prospettiva rialzista a breve termine.
Dopo l’halving, il ha subito un significativo calo di prezzo, diminuendo del 23% rispetto al valore massimo raggiunto a metà marzo. Ma la fase critica sembra essere alle spalle, e le prospettive potrebbero tornare a incoraggiare gli investitori (anche perché gli ETF Spot su Bitcoin, sia pure tra alti e bassi, continuano a testimoniare l’interesse “istituzionale” verso le crypto).
Il nuovo scenario fa bene anche alle altcoin, anche se non tutte.
La settimana migliore nella Top20 è stata quella di Solana (+13%), mentre l’unica grande crypto a muoversi in controtendenza è stata (-2,5% settimanale).
e si sono agitate ma sono pressoché ferme ai valori di sette giorni fa.
A proposito di Etheruem, la questione dell’approvazione degli ETF sul prezzo spot potrebbe richiedere ancora tempo. Entro il 23 maggio scadono i termini per il pronunciamento dell’agenzia SEC nei confronti delle richieste presentate prima, ma potrebbe arrivare un nuovo rinvio (forse anche lungo, visto che tra pochi mesi ci saranno le elezioni presidenziali e poi un eventuale cambio della guardia alla guida dell’Authority americana).
