Ancora una giornata pesante per lo yen giapponese, che tra le valute principali è quella che perde più quota rispetto al dollaro USD, dopo i dati deboli sul PIL nipponico.
L’economia giapponese si è contratta del 2% annualizzato nel primo trimestre del 2024, registrando una dato peggiore rispetto alle aspettative del mercato, che prevedeva una contrazione dell’1,5%. I consumi privati, che rappresentano oltre la metà dell’economia, sono diminuiti per il quarto trimestre consecutivo (-0,7% contro -0,4% nel quarto trimestre), andando peggio delle previsioni.
Su base trimestrale il PIL si è ridotto dello 0,5%, rispetto alle stime di mercato di un calo dello 0,4% e dopo una stagnazione rivista al ribasso nel trimestre precedente.
Gli ultimi dati complicano la posizione della Banca del Giappone, che deve bilanciare il suo sostegno all’economia (che richiederebbe manovre accomodanti) con gli sforzi per difendere una valuta debole (che richiederebbe manovre restrittive).
Ad inizio settimana la banca centrale ha annunciato che ridurrà la quantità di titoli di stato giapponesi che acquista per la settimana (50 miliardi in meno), una mossa che non si vedeva da quando ha revocato la politica dei tassi di interesse negativi a marzo.
Lo yen, che inizialmente si era rafforzato intorno a 154 per dollaro (il massimo in quasi due settimane) è nuovamente scivolato in seguito. Il cambio USDJPY è risalito oltre quota 155, per via del rimbalzo del biglietto verde dopo giorni fiacchi (a seguito della convinzione che la Federal Reserve inizierà a tagliare i tassi di interesse a settembre).
Il divario tra i rendimenti statunitensi e giapponesi si è di nuovo ampliato, penalizzando lo yen. Il rendimento dei titoli di stato giapponesi a 10 anni è infatti sceso sotto lo 0,93%, ritirandosi dai massimi di oltre sei mesi.