Stavolta non giungono sorprese dal meeting della banca centrale della Turchia, che decide di confermare il tasso di interesse al 50%. Ma l’istituto ribadisce che se lo riterrà necessario, interverrà nuovamente alzando il costo del denaro.
Secondo il Consiglio di politica monetaria, l’inflazione dovrebbe indebolirsi ma non può avere certezza che lo farà così rapidamente come sperato, anche per via dei rischi geopolitici.
Il tasso annuale di inflazione è aumentato al 69,80% ad aprile, che è meno del previsto ma comunque ha costretto la CBRT a rivedere le previsioni di fine anno, portandole dal 36% al 38%.
Tuttavia, la banca centrale ritiene che la politica monetaria restrittiva spingerà i prezzi al ribasso entro la seconda metà dell’anno.
Ricordiamo che l’obiettivo della banca centrale è un’inflazione al 5% nel medio termine.
La decisione della CBRT non ha mosso granché la lira turca, che continua a viaggiare attorno 32,2 (USDTRY). Il cambio rispetto al dollaro è leggermente sceso nelle ultime settimane, dopo aver toccato il record storico di 33,81 ad aprile.
Nel frattempo, le riserve valutarie turche sono aumentate, raggiungendo i 78,5 miliardi di dollari a fine maggio.