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L’incertezza sulle mosse FED-BCE spinge la valuta unica. EURUSD verso 1,085

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I recenti rapporti PMI mettono in dubbio un atteggiamento ulteriormente accomodante nel terzo trimestre da parte della Eurotower

L’euro torna a rialzarsi proprio prima del weekend, scongiurando il rischio di finire di nuovo sotto 1,08 rispetto al dollaro statunitense. Sono sempre le aspettative riguardo alle prossime mosse delle banche centrali a guidare gli investitori.

Gli ultimi dati macro hanno alimentato la convinzione che la Fed manterrà i tassi di interesse elevati ancora per un po’. Neppure settembre è un mese sui cui tutti scommetterebbero per un taglio dei tassi, ed anzi adesso i trader prezzano pienamente un taglio da 25 punti base soltanto nella riunione di dicembre.

Riguardo alla BCE, non c’è dubbio che a giugno ci sarà la prima sforbiciata al costo del denaro, ma quello che accadrà in seguito è tutto da vedere. Anche perché l’inflazione persistente e la robusta attività economica, sottolineata dai recenti rapporti PMI (più forti del previsto per la Germania e l’Eurozona), mettono in dubbio un atteggiamento ulteriormente accomodante nel terzo trimestre.

Insomma, nel 2024 i tagli della BCE potrebbero essere meno del previsto. I mercati prezzano circa 60 punti base di tagli dei tassi quest’anno, che vorrebbe dire due riduzioni da 25 punti base, con la probabilità di un terzo taglio vista sotto il 50%.

Per il momento questo scenario propizia la ripresa dell’euro, che risale verso 1,085 rispetto al dollaro (), rimbalzando dal minimo di una settimana.

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