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PETROLIO, il rischio di una domanda debole penalizza Brent e WTI

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Settimana in calo per i due benchmakr, in attesa della riunione dell’OPEC+

Le incertezze dal lato della domanda continuano a pesare sul prezzo del petrolio, che scivola ancora quando manca poco alla riunione dell’OPEC+.
Il prezzo del torna dietro a  81 dollari al barile, mentre il scende verso la soglia dei 77 dollari.

Gli ultimi dati macro hanno evidenziato che l’economia statunitense è cresciuta dell’1,3% nel primo trimestre, inferiore alle stime anticipate dell’1,6%. Peraltro un funzionario della Federal Reserve ha espresso preoccupazioni circa i rischi al rialzo dell’inflazione. Questo significa che la FED potrebbe procedere con cautela riguardo al taglio dei tassi, e ciò rimanderebbe il sostegno all’economia, e quindi alla domanda di petrolio.
Pesano anche i segnali di rallentamento della domanda cinese.

Nel frattempo, i dati dell’EIA hanno mostrato che le scorte di greggio statunitensi sono diminuite di 4,2 milioni di barili la scorsa settimana, molto di più di quanto atteso (1,9 milioni di barili).
Ad impedire cali più marcati sono le preoccupazioni dal lato dell’offerta, legate alle tensioni geopolitiche in Medio Oriente.

Gli investitori ora guardano avanti alla riunione dell’OPEC+ di domenica. Le aspettative di una domanda energetica più debole a livello globale dovrebbero spingere i paesi produttori a estendere i tagli volontari alla produzione.

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