Dopo un periodo di forte difficoltà, lo Yen giapponese recupera un po’ di terreno rispetto al dollaro e raggiunge il livello più alto dalla metà di maggio (il cambio USDJPY scende sotto 155), nonostante il biglietto verde americano stia vivendo una giornata robusta.
Appena a inizio settimana, il cambio USDJPY era salito oltre quota 157, poiché il rimbalzo degli asset rischiosi e il calo dei rendimenti obbligazionari globali avevano ridotto la domanda di valuta rifugio.
Inoltre l’ampio divario tra i tassi di interesse tra Stati Uniti e Giappone ha continuato negli ultimi tempi a esercitare pressione sullo yen, poiché il carry trade rimane attraente.
A spingere lo Yen verso un forte recupero è la prospettiva di un ulteriore restringimento della politica da parte della Banca del Giappone (BoJ), aumentando i tassi di interesse o diminuendo il ritmo di acquisto di obbligazioni.
Seiji Adachi, membro del consiglio della Banca del Giappone, ha dichiarato la scorsa settimana che la banca centrale potrebbe aumentare i tassi di interesse se la forte svalutazione dello yen portasse ad un aumento dell’inflazione.
Gli ultimi dati hanno mostrato che il tasso di inflazione core di Tokyo è accelerato all’1,9% a maggio, dall’1,6% di aprile (è rimasto comunque al di sotto dell’obiettivo del 2% della BOJ).